Lungi da me giudicare quello che ognuno fa delle sue competenze.
Questo post NON GIUDICA ma spero aiuti a fare dei ragionamenti, perché ammetto che pur lavorando al fianco dei farmacisti da quasi 20 anni, a volte faccio fatica a capire delle situazioni contraddittorie.
A giusta ragione tra le cose che più infastidiscono i farmacisti e ripeto a giusta ragione, c’è l’essere visti come commessi di un qualsiasi negozio. Fa male essere “inquadrati” non solo contrattualmente, dai vostri pazienti, non come professionisti sanitari ma come commercianti. Non è di certo un’offesa, ma il “sanitario” dovrebbe essere un punto di riferimento per i suoi consigli di salute e benessere e non solo per il prezzo più conveniente e il 3x2.
Su questo penso che siamo tutti d’accordo. Questo tipo di figura da venditore sembra essere l’antitesi di quella del farmacista. Molti provano ribrezzo ad essere visti in questo, giusto?
Però fare da testimonial pubblicitario per una, due, 100 aziende che regalano al farmacista la “box” prodotti o nei casi più rosei qualche euro, non è la stessa cosa?
(Forse il fatto di non vendere direttamente ma lasciare un codice sconto per mandare il paziente a comprare sul sito dell’azienda, fa sentire meglio quel farmacista, forse…)
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