Leggo su alcuni siti diriferimento per le news nel settore farmacia che molti Farmacisti hanno alzatouna forte polemica contro il marchio "Goovi" cofondato da MichelleHunziker. Inizio a documentarmi e scoprosubito che la protesta era rivolta alle dichiarazioni della showgirl che nonaveva fatto altro che dire in modo per alcuni "ingenuo" ma secondo mesemplicemente chiaro, la strategia commerciale per il lancio del suo nuovobrand. La nota showgirl avrebbeaffermato che non esisterebbe canale migliore di quello "farmacia"per dare credibilità ad una nuova linea di prodotti e fin qui, se fossi stato unfarmacista mi sarei sentito quasi lusingato. Purtroppo le dichiarazioni sonoandate avanti e la Hunziker avrebbe detto senza tanti giri di parole che unavolta che il marchio si sarà affermato, l’idea sarebbe quella di continuare avendere online i loro prodotti (integratori, prodotti per la cura del corpoecc.).Qui è scoppiata la"bomba" che ha coinvolto anche esponenti di Federfarma indignati daquesta forma di "sfruttamento" della storica professionalità dei farmacisti.
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Concordo pienamente, con chi ècontrario con questo tipo di "sfruttamento commerciale" ma nascono in me alcunidubbi che mi portano a riflettere su una cosa: Quante sono le aziende che da piùdi 10 anni stanno già facendo lo stesso "giochetto"? A che gioco mi riferisco?Semplice, il gioco ambiguo che fanno le aziende che sono sia fornitori che competitor delle farmacie che riforniscono. Che cosa brutta detta così, vero?Ma è la realtà. Molti si scandalizzano quando illoro collega Farmacista, apre un nuovo sito e-commerce della sua Farmaciaoppure crea una pagina sul suo sito esistente dove può (sempre in base a quantopermesso dalla normativa vigente) vendere online. Peccato che la stessaattenzione non viene data anche ai siti e-commerce delle aziende che vi vendonoi loro prodotti e continuano a venderli online magari a prezzi più bassi. Ovviamente online non ho lafigura del Farmacista e nemmeno il suo consiglio, ma dobbiamo essere realisti,in quanto una volta che io cliente ho provato il prodotto, magari proprio grazie alconsiglio del mio Farmacista di fiducia, la volta successiva per acquistare ilprodotto non perderò tempo per trovare parcheggio o aspettare il mio turno inFarmacia ma lo ordinerò comodamente da casa magari con spese di spedizionegratuite. Cosa è appena successo? Se non vene siete accorti, magari non avete perso un cliente ma di sicuro avete perso dellevendite!Il cliente forse continuerà adentrare in Farmacia con la sua bella "ricettina", ma i prodotti che davano anchemarginalità alla Farmacia, li comprerà online, molto probabilmente dal sito dell’aziendaproduttrice. Verificare se i vostri fornitorivendono anche "online" gli stessi prodotti che vendono a voi ė un criteriofondamentale da valutare nella scelta dei vostri partner! (Se non la aveteancora scaricata, richiedete laguida operativa gratuita che puòtornarvi utile nella selezione dei fornitori). La riflessione spero sia d’obbligo. Prestate attenzione alla selezionedei vostri fornitori perché potreste trovarvi (e sicuramente vi sta giàsuccedendo) a comprare da unvostro competitor, che state pubblicizzando facendo conoscere e dandocredibilità al suo brand.