In seguito al recente post sull’importanza del camice bianco in farmacia (leggi l’articolo completo), ho ricevuto diverse risposte e opinioni. Con piacere pubblico in modo anonimo tre esperienze che mi sono state raccontate e in cui si riconosceranno in molti.
QUANDO IL TITOLARE NON DA L’ESEMPIO - Dott. S. (Lazio) Ho letto l’articolo sul suo sito www.farmeglio.nete purtroppo devo riscontrare un’esperienza simile anche nella Farmacia privatadove lavoro. Ho la fortuna di svolgere la mia amata professione da circa 8 anniin una Farmacia di un centro urbano. Finalmente faccio quello che avrei semprevoluto fare a tempo pieno e in una realtà in cui molti miei colleghi farebbero "cartefalse" per lavorare. La nota negativa è che uno dei due soci titolari (entrambifarmacisti) ed il mio collega (farmacista) con maggiore anzianità di servizio indossanoil camice una volta su dieci. Io ed un’altra mia collega (farmacista) facciamodi tutto per far capire che è una nota squalificante ma sembrano proprio nonvolerne sentire. L’altro titolare, impeccabile in tutto, non riesce ad imporsicon il socio lasciando questa situazione "promiscua" che a mio parere favoriscel’immagine della Farmacia competitor più vicino alla nostra dove oltre ad unambiente più "fresco" sono tutti (anche i magazzinieri) con camice croce e/otesserino. Suggerimenti?
RESISTERE PER PASSIONE. - Dott.ssa F. (Piemonte)Dal 2017 lavoro in un Erboristeria che si è poi trasformata in Parafarmacia.
Avete altre esperienze da raccontare, spunti o suggerimenti su questo argomento?Scrivete le vostre storie a info@farmeglio.net le pubblicheremo in modo anonimo.