Sui social negli ultimi 2 giorni mi hanno chiesto cosa ne pensassi di questa novità.
Non sono Farmacista, quindi con il massimo rispetto do un parere da esterno. Non lo farò da cittadino che deve essere ancora vaccinato ma da consulente che lavora al vostro fianco.
La mia risposta è un fastidioso: "dipende".
Da cosa? No, da quando!
NO quando?
Oggi direi di NO. Per questioni di sicurezza dei cittadini e vostra, di tutela legale, di problematiche relative all'organizzazione logistica anche se questo potrebbe essere il problema meno complicato da risolvere.
Attualmente siamo in una situazione che vi vede ancora inquadrati come sanitari quando fa comodo alla Istituzioni e questo da Farmacista mi darebbe un pò fastidio. Come me lo darebbe se fossi un vostro collega che però lavora in Parafarmacia (per il Governo, non pervenute).
Ovviamente ora non farete una ripicca, non si "ricatta" uno Stato in un momento di emergenza affinchè senta le ragioni di un'intera categoria. Lavorerete a testa bassa come avete stra-dimostrato in tutti questi mesi, imparando a tutelarvi da soli, sempre al servizio dei cittadini e molto meno dei soldini. Parlo sia dei titolari che dei collaboratori (sia chiaro).
SI quando?
Domani direi di SI. Se questo ulteriore servizio che renderete ai cittadini ma io direi ancor prima allo Stato, sarà l'inizio di una delle tre rivalutazioni per cui dovreste lottare, ossia quella da parte delle Istituzioni.
Da Farmacista sarei favorevole se invece che un aiuto disperato per la macchina delle vaccinazioni, si tratterebbe dell'apertura di nuovi scenari evolutivi per la professione, per la soddisafazione personale e per sviluppare nuove idee imprenditoriali, non per la Farmacia ma per i Farmacisti.
E' solo il mio parere a caldo molto sintetico...
Luca Caliò.
Ps: se sei per il "NO", non sentirti mai in colpa verso i cittadini, perchè stai già facendo tanto per loro.